La storia di un artista
Cantore della terra di Sicilia per vocazione, Pippo Trovato si stacca dalla serie di folk-singers che la moda canora popolareggiante ha prodotto.
Egli vive con profondità di sentire musicale ed umano le vicende della sua terra, interpretando i sentimenti che permeano la spiritualità di essa, e sulle corde della sua prestigiosa chitarra, sin dall’infanzia sua fedele compagna, traduce ora in armonie dolcissime e penetranti, ora in accordi violenti e drammatici, il pathos che emana dalla Sicilia passionale e travagliata.
La sua musica evoca con spontanea adesione l’amore, la comicità, il dramma, il destino, porta alla luce i sentimenti più istintivi della gente sicula.
La sua voce è quella del popolo: una voce che ora canta in giochi d’amore dalla innocente sensualità, ora si spiega in preghiere appassionate, ora singhiozza e grida nel dolore, ora ride spensierata e maliziosa.
E’ la voce dell’uomo comune, che vive traducendo in canzone i temi della sua vita quotidiana, con le sue passioni grandi e piccole. Le sue armonie sono perciò il canto più vivo e più vero che viene dal cuore della Sicilia.
L’arte di Pippo Trovato non ha mai accettato compromessi, non è mai venuta a patti con l’utilitarismo, ma ha conservato intatta la sua purezza istintiva ed espressiva. Ascoltiamolo dunque con rispetto.
Nato a Mascali, un piccolo entro a circa 10 km da Taormina, Pippo Trovato si sente però taorminese, perchè lì ha sempre potuto pienamente esprimersi ed essere compreso: a migliaia, turisti di tutto il mondo, hanno portato con loro, oltre il ricordo della Sicilia, quello dell’eccezionale cantante chitarrista.
Orfano all’età di 3 anni del papà Salvatore, inizia a suonare la chitarra a 6 anni, nella sala da barba dove allora i bimbi lavoravano per dar mano alla famiglia nei difficili tempi di guerra.
A undici anni circa viene chiamato ad esibirsi permanentemente a sera presso lo storico locale “Da Paolone”, a Taormina, come un moderno bambino prodigio, nell’atmosfera internazionale che la perla dello Ionio si andava man mano ritagliando.
A 17 anni parte per il servizio militare nel piemontese, al termine del cui periodo si stabilisce a Milano, entrando in contatto con il fervido ambiente artistico locale, incidendo con l’etichetta RCA, allora ARC, uno dei suoi singoli di maggiore successo, “Don Cicciu Muzzuni”.
Dopo un breve periodo, si trasferisce tra Germania ed Olanda, al seguito dell’apprezzato maestro Molteni, esibendosi nel suo complesso, e fondandone successivamente uno proprio.
E’ solo nella seconda metà degli anni 60 che il cuore ritorna in Sicilia, ad esibirsi nei locali della sua Taormina, dove conosce la futura moglie, Rosamaria, che gli darà 4 figli, e stabilendosi a Fiumefreddo di Sicilia, a pochi km da Taormina.
Tra la gestione dello storico nightclub la Romantica, uno dei primi Giardini Naxos, le lezioni private, le partecipazioni alle trasmissioni TV (Antenna Sicilia, etc) la casa discografica LSDI che crea, autoproducendosi (“Da Naxos a Taormina”, “Un ponte sullo Stretto”) le esibizioni nei club della riviera, il conseguimento del Diploma musicale presso il Liceo Bellini di Catania, Pippo approda alla fine degli Anni ’80 anche all’insegnamento negli istituti superiori, dove prosegue con la sua nota sensibilità e preparazione umana l’impegno a sostegno dell’arte e della musica per le nuove generazioni.
Spentosi nel maggio 2020 nella sua residenza d’artista, a 85 anni Pippo Trovato può essere a buon diritto considerato un testimone artistico ed un protagonista musicale della Sicilia del secondo Dopoguerra.
Di lui infatti, il poeta catanese Antonio Calì, cosi scrisse: “Pippo Trovato, chitarrista cantante, olmo di night clubs, cantore nella notte, pilastro della greca Taormina, uomo amico, sempre giovane”.